Utilizzo della tecnica «cone beam» per le diverse situazione cliniche

Come possiamo vedere dalla tabella dall’articolo precedente risulta evidente come, al fine dell’utilizzo della tecnica «cone beam» per le diverse  situazione cliniche, sia richiesta un’attenta analisi  dei suoi vantaggi e limitazioni, non potendo in nessuno caso essere minimizzati i rischi di esposizione alle radiazioni ionizzanti prodotti da  tali  sistemi, prendendo erroneamente a presupposto che la dose  da  essi  impartita possa essere considerata trascurabile. Nei principi che  stanno  alla base della radioprotezione, infatti,  nessuna dose è di per sé trascurabile, in quanto per ogni esposizione sussiste sempre il rischio di possibili lesioni per  effetti  di  tipo  stocastico, che sebbene in termini  di  probabilità di  insorgenza  presentano  una relazione diretta con la dose, rispetto alla gravità degli effetti risultano indipendenti dalla stessa, potendosi manifestare dopo tempi molto lunghi, come  avviene  per  gli effetti ereditari o per lo sviluppo di neoplasie.

L’accettabilità dei rischi può essere considerata tale unicamente in relazione al rapporto rischio/beneficio  valutato,  per cui, tenuto conto anche dell’ampia variabilità della dose  efficace impartita dalle diverse tecniche utilizzate, diventa fondamentale una scelta OTTIMIZZATA della tecnica impiegata.

La TC volumetrica «cone beam» deve essere  effettuata nel  pieno rispetto dei requisiti di GIUSTIFICAZIONE e deve essere  gestita solamente da personale qualificato, opportunamente formato e con adeguata esperienza, come richiesto dall’art.7 del decreto legislativo n.187/2000,anche ai fini della ottimizzazione dell’esame.